io...
altro non sono
che il reverbero
dei giochi di un bimbo

 

non importa dove nasce
neppure dove muore
l'universo è li
nell'anima di una lacrima

 

che i silenzi possano gridare
e coprire il vuoto delle tante voci inutili
che le parole possano finalmente tacere
per lasciar spazio a semplici sorrisi e gesti

 

l'anima si muove piano
grida all'uomo il suo cammino
oscuro e limpido
assordante e muto
incerta resta la meta
così ben disegnata
da sempre uguale
si illumina e si dichiara

 

chi si nutre di parole
scivola sulla superficie
pelle dell' esistenza
chiaro è il messaggio
a chi ascolta...
...in silenzio

 

ti porgo lo sguardo
il mio sogno riaffiora
il letargo finisce
inizia la vita
un suono di clacson
sussulto smarrito
e mi riassopisco
un battito d'ali
e tutto è finito

 

banalità
amo la semplicità
e tutto ciò che mi rende felice
amo la trasparenza
e tutto ciò che mi permette di vedere
amo la solidità
e tutto ciò che mi rassicura
amo la flessibilità
e tutto ciò che si adatta in armonia
amo la vita
anche se la vita è avara di tutto ciò
da gustare a piccoli sorsi

 

in quella goccia di rugiada
l'anima della vita
in quell'attimo l'eternità
ricordo, illusione del sublime
goffo e triste tentativo
di ingannare la vita
effimero svanisce

 

ignoto nel volto
nella storia
pur distante
percorri la stessa via
animo gentile e curioso
leggero...sognante
ci incontriamo
ancor prima della mano
nel percorso che accomuna
un'anima migrante

 

anima senza voce
nuda, senza vergogna
umile e ignota
gioia e dolore liberi di volare
di incontrarsi e abbracciarsi
parole che muoiono in gola
lacrime e abbracci
dimenticati e sepolti riemergono
come bambini spogli
liberi da sbarre e silenzi
il sorriso di una bimba
che ci prende per mano
tocca dolcemente l'avorio dei tasti
ora vediamo la luce
ora non siamo più ciechi

 

fiammella in penombra
illumini e comprendi l'essenza
al danzar di luci e ombre
il tuo calore e canto
incoraggia e protegge
dal vento assassino
accarezzi e curi
la fonte di vita
dalla quale ti nutri

 

urla!...anima ingabbiata
dolorante fremi
ferita sanguini
urla!...anima mia
altre lo fanno
qualcuno ti sentirà

 

quante parole, sguardi e sorrisi
ignaro del pericolo restavo li
felice come un bambino
travolto caddi
poi vidi il letto del fiume
...vuoto, immobile, spettrale
solo allora mi resi conto
e una lacrima cadde
...poi un'altra e un'altra ancora
il fiume tornò a scorrere
mi rialzai, felice
e iniziai il mio cammino

 

incredulo
impotente osservi
davanti a te
incertezza, paura, gioia
ricordi? sono le tue
impotente osservi
passato, presente, futuro
avvolti da foschia
diventano eterni
un brivido ti percorre
il risveglio
si stringe la gola
una lacrima
ciao figlio mio
ti voglio bene

 

come un fanciullo l'albero cresce
flessibile e morbido
come un vecchio si irrigidisce
maestoso e alto
resiste o cerca di farlo
invano al suo destino
ora non si piega, è forte
il vento è vicino
arriva il cambiamento
si muovono le foglie
il piccolo albero si piega
al cospetto del grande saggio
forte, maestoso e vecchio
non lo sa, ma il momento è vicino
dall'alto guarda lontano e sente il vento
guarda il fanciullo tremare e lo rassicura
tante volte ha avuto paura
ma sa che mai è stato sconfitto
sempre più forte e alto è diventato
ora lui è il vecchio saggio
arriva il vento
dolce e silenzioso
il fanciullo si piega
si distende il vecchio
ora ricorda
altre volte a sentito quel rumore
credeva fosse il vento
non avrebbe mai pensato al saggio
piegati e chini guardano in basso
il vecchio e il bambino
arriva il vento maestoso e alto
dolce e silenzioso

 

emozioni....
un vecchio pianoforte abbandonato
muto e silenzioso
ingiallito dal tempo che passa
corde che conservano dolci e amare note di un tempo
baciate da un sorriso, una parola, una stretta di mano
inaspettati...
improvvisamente prendono vita
si ode un leggero e flebile suono
si scuote la polvere
una leggera nebbiolina si alza
e solo il preludio di quanto accadrà
improvvisamente...
una dopo l'altra
armonia potente
nasce la vita creduta sepolta
proprio li, nel deserto
in quel luogo dimenticato
dove con paura tremavi...solo...
ora alzi lo sguardo al cielo
sei felice, finalmente libero
portato dai venti caldi
volteggi nel cielo
tra volti amici, compagni di vita
che prima ignoravi

 

ti affanni a scalare la china
ribatti la forza del fiume
vedi la meta vicina
un momento di quiete
respiri affannato
riposi e ti illudi
la piena arriva
ti lasci andare
e tutto finisce